Classificazione
Tutti noi ricorderemo, sin dai tempi della scuola, che era fondamentale imparare le varie fasi della classificazione biologica: regno, tipo, classe, ordine, famiglia, genere, specie e varietà. A quest’ordine si rifanno tutti gli animali, i vegetali e… i minerali!
La composizione chimica e la struttura cristallina identificano un particolare minerale. Queste due caratteristiche definiscono la specie, contraddistinta da un proprio nome. È sufficiente un minimo cambiamento dell’una o dell’altra per ottenere una specie mineralogica diversa, con un nome differente. Specie con caratteristiche simili costituiscono un gruppo.
Le pietre appartenenti alla stessa specie minerale, spesso differiscono per quelle che vengono definite le caratteristiche visibili, e cioè colore, trasparenza, fenomeni ottici. Sono queste differenze a determinare le varietà. Ad esempio, il rubino e lo zaffiro costituiscono varietà del corindone. La prima è caratterizzata dal colore rosso, mentre la seconda dal tipico blu.
Sintetici ed imitazioni
Le pietre possono essere classificate in base alla loro origine.
Sintetiche: riproduzioni in laboratorio di materiali già esistenti in natura aventi le stesse caratteristiche fisiche, ottiche e chimiche dei naturali (peso specifico, indice di rifrazione, ecc.).
Artificiali: pietre che non hanno corrispondenti in natura.
Naturali: sono ulteriormente suddivise in organiche (corallo, ambra, avorio, perle, ecc.) ed inorganiche.
Discorso a parte meritano le imitazioni. Con il termine “imitazione” s’intende una qualunque sostanza che assomigli per l’aspetto ad una pietra naturale. Sin dai tempi degli antichi egizi se ne faceva un grande utilizzo per imitare corallo, lapislazzuli e turchese. Le imitazioni possono essere di origine naturale, assemblata o creata dall’uomo (vetro-plastica).
La plastica è generalmente utilizzata per imitare sostanze organiche come corallo, perle, ambra ecc., mentre il vetro imita tutte le altre pietre.
Il mondo della gioielleria ha da sempre apprezzato la purezza e l’autenticità delle pietre naturali, rigettando sintetici ed artificiali. Oggi l’industria del gioiello rischia di cadere in tentazione, sedotta sia dall’estrema precisione e facilità d’inserimento dei sintetici nelle catene produttive, che da costi limitatissimi.
La politica aziendale di Rajola ha sempre preferito la pietra naturale a qualsiasi imitazione. Sebbene i costi e la difficoltà di reperire materiali siano handicap di una certa rilevanza, quando pensiamo ad un gioiello lo immaginiamo come qualcosa che possa valere per la sua
bellezza intrinseca, il suo valore artigianale e, perché no, anche il suo valore nel tempo: caratteristiche che le pietre sintetiche o artificiali di certo non hanno! Ogni pietra naturale è diversa dall’altra. Questo è il suo limite ma anche il suo pregio più alto.